martedì 16 giugno 2009

Nessun dogma

Mastella: «Dissi no ai "Dico", mi chiamò il Papa, pensai a uno scherzo»
di Aldo Cazzullo (da corriere.it)

«Vaso di coccio tra vasi di ferro»: così si descrive Clemente Mastella. Stanco di essere additato come il simbolo di una politica deteriore, il neoeletto del Pdl ha scritto le sue memorie, Non sarò Clemente (in uscita da Rizzoli). Una galleria di ritratti, magi stralmente messi in fila dal coautore Marco Demarco. Da Moro a D’Alema, da De Mita a Berlusconi. Compreso Ratzinger, che regala a Mastella la soddisfazione più grande: «Mi schierai per il no ai Dico, le unioni tra omosessuali. Prodi arrivò a minacciare con seguenze sulla mia permanenza al gover no: "O firmi anche tu per i Dico, o te ne vai". Tenni duro. E un giorno mi arrivò una telefonata dal Vaticano. Mi passarono la se greteria del Santo Padre. Subodorai uno scherzo, e quando sentii quella voce dall’ac­cento teutonico pensai a Fiorello. Ma poi mi convinsi che era davvero il Papa. Voleva esprimermi il suo apprezzamento per la mia posizione».

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Nessun dogma
(musica di Giacomo Puccini; testo di Marco Duse, ispirato ad una battuta di Alessandro Bergonzoni)

Nessun dogma
Nessun dogma
Nessuna ingerenza
Nella mia patria laica
Delle alte sfere di santa in Vatican
Romana Chiesa.

Al gran Palazzo del Poter
Il corpo mio incatenerò
Ohibò un referendum varerò
Perché ritorni laicità.

E scioperando patirò la fame
E infin la sete.

Come Pannella mi berrò l’urina
E doman mattina la ripiscerò
Piscerò! Piscerò!

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