Se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2009 è iniziato così così. Ciascuno, nei primi giorni del nuovo anno, sceglie un'immagine o un fatto o un personaggio che crede ne saranno l'emblema. Personalmente, sono stato "traghettato" nel 2009 da Carlo Conti, primo emblema sul quale non mi sbilancio perchè l'ha già fatto per me Aldo Grasso in questo articolo. Il secondo emblema si chiama Alda, una signora di Milano protagonista della puntata odierna de "L'eredità" (sempre del ragionier Conti... sarà un caso?). La signora Alda è arrivata in finale, cioè al gioco della ghigliottina, compiendo un percorso decisamente singolare: non ha azzeccato una risposta che fosse una, si è dimostrata imbarazzantemente ignorante in qualsiasi materia ma alla fine, per via del perverso (io direi idiota) meccanismo del gioco (i cui autori, inetti ed irresponsabili, o coniano domande dementi o le copiano al Milionario) è arrivata alla manche conclusiva in cui ha rischiato di vincere 30.000 euro (non li ha vinti, grazie a Dio). La vicenda della signora Alda simboleggia tutto ciò che l'Italia è stata negli ultimi anni e che, ahimé, credo sarà ancora nel corso del 2009: non contano le competenze, la professionalità, i meriti, ma piuttosto la fortuna, la raccomandazione e magari qualche "spintarella" fornita all'occasione da un sistema che, hopelessly, funziona così. L'exemplum è chiaro: guidato da un bonaccione saccente e incompetente (Conti), un(')ignorante qualunque (Alda) può arrivare in cima ed entrare in possesso di grandi somme a scapito di rivali più preparati (gli altri concorrenti, eliminati in una lotta per la sopravvivenza). Funzionano così la scuola, l'università, l'impresa, l'industria, la politica (si veda, come altro esempio, il "caso" Luca Luciani, giunto ai vertici di Telecom a colpi di strafalcioni)... Questa è l'Italia, questi i giochi nei quali si specchia. Ciascun popolo ha i quiz che si merita.
venerdì 2 gennaio 2009
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