lunedì 10 novembre 2008

Hocus Potus

L'elezione di Barack Obama a POTUS (President of the United States) comincia a mietere le prime vittime nel nostro Paese che, già di per sé avvezzo ad inusitate manifestazioni di buonismo, non perde occasione di scagliarsi contro chiunque si permetta di accennare al colore della pelle del neo-presidente. Come scrive Filippo Facci sul Giornale (vedi qui), è questo il vero razzismo: non lo scherzare sul "colorito" di Obama, ma prendere le sue difese (senza che lui lo chieda) con indulgenza pelosa, doppiamente meschina, cosa che l'intellighenzia catto-sinistroide possiede ahinoi nel proprio DNA. Dicevamo dunque delle prime vittime accertate: la più famosa è il presidente Berlusconi, che ha definito Obama "abbronzato". D'accordo, data la carica istituzionale che ricopre non doveva dirlo, tantomeno in un'occasione ufficiale a media spiegati, ma avanti: chi di noi non ha mai definito un nero "abbronzato", "cioccolatino" o "scuro in volto" (questo l'hanno scritto alcuni dei giornalisti che ora attaccano Berlusconi, ma la loro non era una gaffe piaciona, ma dettata dall'ignoranza del ridicolo involontario)? La seconda vittima in ordine di tempo è Giorgio Forattini, illustratore sopravvalutato e ultimamente poco graffiante, che però ha pubblicato su La Nazione una vignetta, che vi riporto di seguito, piuttosto azzeccata, che ha scatenato le ire del Gruppo che pubblica il giornale. Il Gruppo ha rilasciato una dichiarazione (delirante, e contenente almeno un grosso errore di concetto, che lascio a voi individuare), che vi incollo sotto la vignetta (ripresa da ilCorriere.it). 

Il coordinamento dei comitati di redazione della Poligrafici editoriale (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) ha espresso in una nota «fermo e totale dissenso nei confronti della vignetta pubblicata dai giornali del Gruppo a firma Giorgio Forattini e dedicata alla elezione di Barack Obama». «La satira è un'espressione di democrazia e di libertà quando non infrange i principi di civiltà e il rispetto dei diritti - ha ricordato il Coordinamento -. Ciò, in questa occasione, purtroppo non è stato, travalicando quei limiti che ogni giornale, quale sia la sua posizione politica, dovrebbe rispettare».

(originariamente pubblicato il 7 Novembre 2008; ripostato dopo accidentale cancellazione)

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