giovedì 6 novembre 2008

Anche i dinosauri piangono

Jurassic Park è stato fondamentale, nel bene e nel male, per la mia formazione. La mia passione per il cinema nasce da una recensione di R.P. che, stroncando il film di Spielberg, ha acceso in me l'amore per la Settima Arte: cercando di "difendere" la mia pellicola del cuore (del cuore di allora), ho iniziato a guardare, studiare, capire.
Ero a Londra nell'estate del 1993, quando scoppiò (con leggero anticipo rispetto all'Italia) il fenomeno Jurassic Park. Avevo già letto il romanzo di italiano, ed in una piccola libreria londinese che non saprei più ritrovare ne comprai l'edizione inglese, e lo rilessi subito. Quel libro, prima (anche se non più) di qualsiasi altro mi fece comprendere come la scrittura e la lettura potessero essere al contempo divertenti e profonde, argute e spassose, travolgenti e terrificanti. Sembrerà una sciocchezza, ma Jurassic Park fu il primo libro di cui lessi più di 100 pagine in un solo giorno: un record, sul quale ho successivamente plasmato i miei ritmi di lettura.
L'autore di quelle pagine, il forgiatore (esiste?) di quelle idee, Michael Crichton, non c'è più. E da qualche parte, su di un isola remota, i dinosauri piangono.

Michael Crichton
1942 - 2008

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